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Cosa sono i contatti positivi e come avverarli.

Aggiornamento: 26 ott 2020

Da tempi remoti fino ai giorni nostri si è sempre sentito parlare di persone che riescono a comunicare con energie o forme di vita intelligenti diverse dalla nostra.

Nelle prime civiltà pagane Indoeuropee, nel India Vedica, nella Mesopotamia Biblica, nella Gerusalemme Cristiana e nella Mecca Araba con la rivelazione di Allah a Muḥammad; ma nel contempo decine, forse centinaia o miglia di persone hanno dichiarato di avere avuto visioni o conversazioni sottili con vari personaggi che per alcuni possono risultare di fantasia o se esistiti non più abilitati alla comunicazione: defunti, angeli, spiriti guida, alieni “buoni”, Dei, folletti, gnomi, fate, la Madonna, Santi, antichi Maestri.

In ogni caso i messaggi che si ricevono da queste entità sono benevoli e lasciano un impronta positiva su chi li vive, a volte i messaggi possono anche mettere malumore perché annunciatori di sventure, ma vengono trasmessi a fin di bene, in maniera amorevole, con l’intento di mettere riparo in tempo al contesto tragico che si andrà a creare.

Altre persone invece sono coinvolte in altri tipi di contatti: vedono figure o sentono voci orribili e demoniache, costringendole giustificate dal non sapere a fuggire da esse e a cercare di evitare ogni contatto con il paranormale. Queste presenze appartengono ad un altra dimensione rispetto alle prime elencate, ne parlo nel articolo intitolato “cosa sono i contati negativi e come evitarli”, ma per ora torniamo ai nostri amici benevoli.

Cosa sono i contatti positivi?

Con quello che sto per dire so che mi attirerò addosso il dissenso di molti ricercatori spirituali e religiosi, soprattutto da alcuni che hanno fatto proselitismo partendo dalla base dei messaggi ricevuti dalla o dalle loro entità preferite, ma non posso tacere o assecondare la loro visione sapendo che andrà a discapito di chi mi leggera, anche se premetto: penso che la maggioranza di questi sia in buona fede, solo dovrebbero riorganizzare le idee e capire meglio ciò che realmente gli accade, bisogna infatti comprendere, prima di tutto, da dove provengono questi messaggeri e perché hanno scelto di rivolgersi proprio a noi.

Analizzerò la questione in una maniera che mi piace definire spirito-scientifica perché ciò che accade è una combinazioni di leggi fisiche e chimiche a livello conscio e Subconscio che possono svilupparsi in ogni uomo o donna abbia la consapevolezza necessaria per innescarle, solo non sono state ancora capite o rivelate dalla scienza ufficiale.

Preferirei fosse buona la prima perché se queste capacità umane fossero capite e non rivelate, non insegnate a scuola ai vostri figli, sarebbe veramente grave, infatti è proprio così: la scienza sa, conosce, ma per condizionamento della Matrix se lo tiene per se o lo dispone solo a chi la finanzia ai vertici del sistema. Per questo parlarne, con la speranza di fare chiarezza, è ancora il compito di chi ha portato prima di tutto la sua energia nella ricerca spirituale, ma lo ha fatto con metodo scientifico.

All’inizio della mia ricerca scelsi come percorso lo Zen, tutt’ora lo prendo come riferimento per raggiungere certe comprensioni perché offre una visuale concreta sulla spiritualità, infatti tutto il suo insegnamento secondo me, si può riassumere in questa frase: “Osserva l’estrema realtà dei fatti senza fartene coinvolgere mentalmente”.

Il compito dello Zen è quello di portare la persona fuori dai meccanismi mentali installati dalla Matrix, ma non dice nulla su cosa ci sia dopo, per questo con una mente libera da dogmi mi accorsi che nella maggioranza dei casi ogni persona abbia avuto o ha contatti, gli accadono con l’entità a cui è devota o che ha avuto maggior’ influenza nella sua vita, nel bene o nel male. Può succedere che un Cristiano veda Gesù, ad un Induista può apparire Shiva, come ad un Vichingo 1500 anni fa potrebbe essere apparso Odino e ad un Greco Dioniso. Può anche capitare che il contato avvenga dopo che si è disconosciuta l’esistenza di quell’entità, comunque avrà avuto un certo ruolo nella propria vita e lasciato una traccia nel suo profondo Subconscio. Questo ci fa capire che quello che vediamo è una proiezione di ciò che abbiamo installato nelle nostre radici, e se pur reale poiché la viviamo intensamente attraverso i vari sensi, rimane un esperienza del tutto individuale. Quindi credo che quando si ricevano questi messaggi si debba tenere conto che potrebbero essere indirizzati solo esclusivamente a se stessi prima di andare a diffonderli agli altri come assolute verità, credo sia preferibile aiutare ogni persona a congiungersi con le proprie radici e sentire quali sono i messaggi che hanno per lei, più tosto che proferirle quelli indirizzati a me.

Ti racconterò, ma solo affinché tu capisca meglio.

Una delle prime volte che ebbi un contatto sottile o che lo rilevai consapevolmente fu con Osho, tanti anni fa, dopo una significativa meditazione: avevo già letto la maggioranza dei suoi libri trovando tanti chiarimenti alle mie percezioni, in quell’occasione durante la meditazione la mia mente mi fece un bruto scherzo ponendomi dei dubbi che mi intimorirono a proseguire, capì che ne avevo bisogno e chiesi a non so chi l’aiuto di un Maestro che avesse già affrontato quell’ostacolo e mi desse il coraggio per andare oltre.

Aprì gli occhi e quello che vidi era così reale che non potei fare a meno di accasciarmi a terra piangendo dalla meraviglia e dalla gioia perché il volto di Osho era palese davanti a me, aveva le guance piene e gli occhi illuminati di chi sta ridendo dentro di se, sembrava essere divertito dal mio stupore. Mi rivolsi a lui come ad un amico, ringraziandolo di ciò che mi aveva insegnato ed esprimendogli la mia benevolenza nei suoi confronti, mi disse di andare avanti e di come fossi nella giusta strada, di ricordarmi che la mente lotta per mantenere il suo controllo e per questo crea migliaia di sotterfugi per ingannarmi.

Riesci a capire meglio adesso? Quel sapere era già dentro di me, quella visione fu ciò di cui al momento avevo bisogno per farlo emergere. Infatti quando la mente mi pose gli stessi dubbi, li valutai come tutti gli altri pensieri da lei sostenuti e ignorandoli andai avanti; ma quello che vidi in quell’occasione fu realmente il mio amato Maestro?


Da dove arrivano

Risponderò subito a quest’ultima domanda: ciò che vidi fu una proiezione del mio Subconscio che per comunicare con la mia mente conscia utilizzò Osho come portavoce, sapendo sarebbe stato ascoltato e capito.

I così detti contatti positivi non sono altro quindi, senza volerli sminuire affatto, degli approcci comunicativi fra il nostro sé più profondo e il conscio superficiale che è la nostra mente razionale, per chi è in grado di percepirli sono una vera e propria benedizione.

L’ho capì più avanti quando mi dedicai allo studio della magia o del potere immaginativo e riuscì ad avere dei contatti volutamente con lui, con Osho, ed altri Maestri; ma anche a dare l’ultimo abbraccio ad alcuni miei cari amici venuti a mancare.

Il nostro Subconscio non è da confondere con l’inconscio: il primo è enormemente più vasto, si porta appresso il sapere accumulato vita dopo vita fino ad essere in grado di collegarsi con la coscienza primordiale, eco da dove arrivano le nostre intuizioni, eco da dove arriva la genialità di alcune persone, eco da dove arrivano i contatti con le nostre entità benevole, questo significa che per collegarti al mondo sottile non devi cercare all’esterno, non devi guardare in alto, ma portarti con la coscienza al tuo interno.


Come avverarli: la tecnica

Prima di provare ad applicare questa tecnica ti consiglio anzi è essenziale che tu legga l’articolocosa sono i contatti negativi e come evitarli” o che tu abbia già lavorato sulla tua mente conscia, razionale, e sia in grado di avere un buon controllo su di essa per fare in modo che collabori senza ribellarsi.

Lo scopo della tecnica è quello di creare con la tua immaginazione un ambiente adatto per ospitare i tuoi spiriti guida o l’entità che vuoi contattare, in quest’occasione creeremo un giardino, il nostro giardino interiore: è importante nelle pratiche magiche avere sempre un intento da raggiungere, un piano prefissato da seguire, la messa in opera di questo spazio riservato sarà la nostra prima intenzione. Detto questo posso passare alla descrizione della tecnica.

Puoi svolgerla nella classica posizione meditativa a gambe incrociate, semplicemente sedendoti in una sedia confortevole oppure sdraiandoti in posizione supina, con la pancia in alto, sul tuo letto: in quest’ultima opzione assicurati di non incrociare gli arti in modo che il corpo si possa rilassare più facilmente.


Fai qualche respiro profondo, inspirando con il naso ed espirando con la bocca, ora chiudi le labbra, appoggia la lingua sotto il palato superiore e inizia a respirare solo con il naso: pian piano il tu respiro si farà sempre più fine.


Ora fai lo screening della tua energia corporea portando la tua consapevolezza in basso, nelle dita dei piedi, fino a quando non senti che sono completamente rilassate, poi sali verso l’alto, alle caviglie, polpacci e cosi via, prendendoti il tempo che ti serve per portare ogni centimetro del tuo corpo in uno stato di completo relax, fino ad arrivare alla sommità del tuo capo.

Una volta che senti il tuo corpo rilassato puoi iniziare con la vera e propria tecnica: crea con la tua immaginazione l’ingresso del giardino, soffermati sul cancello, immedesimati come se stessi realmente dinanzi a esso, osservane i colori i contorni afferra la maniglia e senti il tatto sulla tua mano mentre la stringe per abbassarla e aprire il varco.

Usa la tua immaginazione per creare lo spazio come lo vuoi, è importante usare più sensi possibile: ovviamente potrai vedere, ma usa anche l’olfatto per annusare il profumo dei fiori o della fresca brezza, ascolta il canto dei fringuelli o lo scrosciare dell’acqua in una fontana e tocca ogni cosa, passa le tue mani su di un muretto in pietra o bagnatele nell’acqua, senti il contato dell’erba sotto i tuoi piedi.

In questo modo stiamo dando un compito alla nostra mente conscia, la stiamo tenendo sotto il controllo della coscienza in maniera consapevole così il Subconscio troverà lo spazio per emergere e farsi ascoltare, può infatti bastare questo per iniziare ad avere un contatto, qualche tuo amico potrebbe venire a farti visita in quel giardino in maniera del tutto inattesa, se non avviene in maniera spontanea evoca il suo nome e chiedile di presentarsi per aiutarti nella tua opera di creazione.

Se non arriveranno disturbi dalla tua mente razionale il contatto ci sarà e sono sicuro sarai molto felice di ciò che ti verrà detto, riconoscerai di essere nella dimensione giusta per il fatto che potrai avere il potere decisionale sulle tue parole, ma non su quelle dell’entità che ti si manifesterà: tu chiederai e ti saranno date risposte alle quali forse non avevi mai pensato prima, e se fosse che le avevi già considerate ti saranno confermate e riceverai l’incoraggiamento necessario per applicarle nella tua vita.

La mia esperienza mi ha insegnato che l’obbiettivo del subconscio con questi messaggi è quello di risolvere i nodi e i blocchi generati dalla mente conscia che lo reprimono e ti impediscono di esprimere il tuo massimo potenziale.

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